Bucarest, 10 mag – (Nova) – Le sfide per il futuro delle relazioni tra Bucarest e Roma rimangono grandi e mirano soprattutto al consolidamento e all’intensificazione del già eccellente stato dei rapporti bilaterali. Lo ha detto il neo ambasciatore italiano in Romania, Diego Brasioli, in una intervista esclusiva rilasciata a “Nova”. Negli anni scorsi Bucarest e Roma hanno toccato il loro apice al livello di rapporti politici, con la visita in Romania sia del presidente Giorgio Napolitano, che dell’allora premier Silvio Berlusconi, e un vertice intergovernativo a Bucarest che ha visto la partecipazione di un alto numero di membri dei due governi. “Ora che abbiamo un nuovo governo in Italia abbiamo colto degli ottimi segnali da parte delle nostre autorità per importanti visite bilaterali nei prossimi mesi”, ha precisato Brasioli. L’ambasciatore ha indicato come uno degli obbiettivi del suo mandato quello di migliorare la presenza italiana in settori strategici dell’economia romena, come quelli dell’agroindustria, delle infrastrutture, dei trasporti e dell’energia, con particolare attenzione al campo delle rinnovabili. Il rappresentante diplomatico italiano ha evidenziato come la natura “profonda ed intensa” dei rapporti bilaterali tra Roma e Bucarest darà sicuramente vita a opportunità per visite di alto livello da parte delle autorità romene in Italia. Nel 2012, malgrado gli effetti della crisi economica e la recessione, sia in Romania che in Italia, il livello dell’interscambio commerciale fra i due paesi ha raggiunto la quota record di 12 miliardi di euro. A tale proposito Brasioli ha sottolineato che esiste ancora un potenziale di crescita nei rapporti commerciali fra i due paesi, malgrado le difficili condizioni economiche che l’Italia sta attraversando. “C’è ancora spazio per una crescita significativa”, ha detto Brasioli, ribadendo l’importanza dei suddetti settori dell’economia romena per il consolidamento della presenza imprenditoriale italiana. Tra le imprese straniere presenti in Romania, quelle italiane sono le più numerose, con oltre 30 mila aziende registrate, delle quali circa 15 mila attive e altre 800 registrate l’anno scorso. “Le autorità romene guardano con molta attenzione all’Italia e alle imprese italiane e sanno che le economie romena e italiana sono profondamente legate”, ha dichiarato Brasioli a “Nova”.A Bucarest, continua l’ambasciatore, “sono coscienti anche di come le tante imprese italiane offrano qui moltissimi posti di lavoro ai romeni e sono molto attente alle esigenze delle imprese italiane”. In questo senso il rappresentante diplomatico italiano ha riaffermato le necessità principali delle aziende italiane in Romania, che sono: maggiore stabilità nel quadro di riferimento normativo e maggiore efficienza della burocrazia. “Il governo romeno è molto impegnato su questo, perché queste sono le richieste anche dell’Unione europea e siamo fiduciosi che il clima che si verrà a creare sarà sempre più positivo”, ha precisato Brasioli. L’ambasciatore ha dunque ricordato la necessità di una legislazione stabile e prevedibile sulla quale le imprese possano contare in termini di stabilità del quadro legislativo di riferimento. Nel caso della modifica alla legislazione nel settore degli aiuti statali ai produttori di energie rinnovabili, nel quale l’Italia è molto presente sul mercato romeno, il capo della missione diplomatica di Roma a Bucarest ha evidenziato il bisogno di un aggiustamento graduale, che dia certezze anche agli investitori. A tal proposito l’ambasciata italiana ha già tenuto colloqui e fatto il punto della situazione con le autorità romene, ha detto Brasioli, il quale oggi, in una conferenza stampa presso la sua residenza, ha inaugurato la quinta edizione del Festival Italiano in Romania, che per le prossime sei settimane offrirà ai romeni l’occasione di incontrare i simboli dell’eccellenza italiana nella cultura, nella gastronomia, nella moda e nell’arredamento. (Rob)