La mostra “Le luci di Caravaggio. L’inizio della modernità nella pittura europea nella collezione di Roberto Longhi” ha inaugurato al Museo Nazionale d’Arte di Timișoara sabato scorso e rimarrà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2025. Con la curatela di Cristina Acidini e Maria Cristina Bandera, l’esposizione celebra l’opera e l’eredità di Roberto Longhi, uno dei più influenti storici dell’arte italiani del XX secolo e convinto assertore della portata rivoluzionaria del Caravaggio, che considerava il fondatore della pittura moderna.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi e Civita Mostre e Musei. L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest hanno contribuito all’operazione, sostenendo direttamente alcuni costi e coagulando attorno agli sforzi del Museo Nazionale d’Arte di Timișoara il sostegno finanziario di alcune espressioni dell’imprenditoria italiana attiva nel distretto di Timiș. In occasione del vernissage, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest Alfredo Durante Mangoni ha dichiarato: “Le istituzioni italiane in Romania hanno aderito al progetto di Fondazione Longhi e Civita con grande entusiasmo, per la sua rilevanza e per la qualificata curatela. Aver portato a Timișoara, crocevia di lingue e culture, il genio di Caravaggio e l’eredità della sua rivoluzione pittorica – avvertita ben oltre la penisola italiana – fa compiere un salto di qualità alla collaborazione bilaterale in campo artistico e culturale: un’iniziativa in linea con l’ampiezza e la profondità delle relazioni italo-romene e animata da un genuino afflato europeo, a riprova dell’appartenenza dei nostri Paesi al medesimo spazio culturale”. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre alle curatrici, ha preso parte anche l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. L’On. Mollicone, dopo aver evidenziato la portata innovativa del genio caravaggesco, ha definito la mostra “importante operazione di diplomazia culturale tra l’Italia e la Romania, che si pone in continuità con l’eredità di Timișoara Capitale Europea della Cultura del 2023 e che abbiamo sostenuto convintamente come Commissione Cultura della Camera dei Deputati”.
Il cuore della mostra è costituito dal celebre Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, acquistato da Longhi negli anni Venti del secolo scorso. Il dipinto, che illustra il dramma del dolore e della sorpresa, rappresentati attraverso la tensione fisica del giovane protagonista, risale ai primi anni del soggiorno romano del pittore lombardo ed è uno dei principali pezzi della collezione Longhi. L’esposizione si compone inoltre di una selezione di oltre quaranta dipinti di artisti influenzati dalla rivoluzione caravaggesca nel corso del XVII secolo.
A margine dell’inaugurazione, per iniziativa del Presidente Mollicone, è stato inoltre esposto al pubblico l’arazzo di Camilian Demetrescu che raffigura San Giorgio che uccide il drago. L’opera, proveniente dal Palazzo Apostolico, è stata donata da Papa Francesco al Paese di origine dell’artista.