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Italia e Romania rafforzano la collaborazione nel contrasto patrimoniale alla criminalità economica e organizzata, anche a sostegno della società civile

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Nei mesi scorsi l’Ambasciata a Bucarest, integrata con la presenza di un esperto giuridico, ha collaborato sul piano operativo con l’Ufficio Nazionale per il Recupero dei beni italiano, incardinato presso il Ministero dell’Interno – Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia (S.C.I.P.), circa alcune richieste pendenti di tracciamento di beni criminali da sottoporre a sequestro per conto delle Autorità romene. La collaborazione ha riguardato inoltre il recupero di somme derivanti dall’esecuzione di confische in Romania su beni aziendali e immobili sequestrati alla criminalità organizzata italiana, da destinare al Fondo Unico Giustizia FUG.

Nel solco di tale collaborazione operativa, il 20 gennaio si è riunito un Gruppo di lavoro bilaterale dedicato al rafforzamento delle attività di tracciamento, sequestro e confisca di beni. Sono stati posti a confronto il mandato dell’ANABI romena e quello dell’ANBSC italiana, i quadri normativi sul controllo e l’amministrazione giudiziaria, i modelli e la prassi di destinazione e uso dei beni confiscati.

In tale contesto, da parte italiana è stata valorizzata la figura dell’amministratore giudiziario nell’ottica di assicurare continuità dell’attività aziendale e di salvaguardare l’occupazione, accompagnando il reinserimento dell’impresa in precedenza controllata dai gruppi criminali nel circuito dell’economia legale.

È stata anche presentata l’innovativa soluzione adottata su impulso italiano in ambito Interpol che ha dato vita alla Silver Notice, il nuovo strumento destinato a tracciare su scala transnazionale i proventi illeciti della criminalità.

Infine, la Guardia di Finanza ha presentato le nuove tecniche investigative per tracciare crypto-assets con l’impiego di strumenti satellitari anche a fini anti-riciclaggio.

Da parte italiana le consultazioni bilaterali sono state condotte dal Prefetto Maria Rosaria Laganà, Direttore Generale ANBSC, dal Cons. Antonio Balsamo, Sost. Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, dal Col. GdF Roberto Ribaudo Direttore Ufficio ARO presso il Ministero dell’Interno, dal Col. GdF Luca Cioffi, Capo dell’Ufficio Analisi del Comando Generale della Guardia di Finanza, dal Magg. Francesco Venditti, Ufficiale dell’Unità specializzata per la Protezione della Privacy e le Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.

Il giorno seguente la delegazione italiana ha animato il convegno promosso dalla società civile romena sul riutilizzo sociale dei beni confiscati come strumento di crescita della consapevolezza nella lotta contro il crimine organizzato e di cittadinanza attiva. L’incontro si è collocato nell’ambito del Democracy and Rule of Law capacity-building participative camp ed ha visto la collaborazione tra l’Ambasciata, ANABI, Direzione Nazionale Anticorruzione romena, European Center for Legal Education Research, Center for Human Rights and Migration, Libera, Chance, Asociatia Cooperare Dezvoltare Durabilă. La restituzione dei beni confiscati alle comunità locali che ne erano state spogliate può costituire un passo avanti anche in Romania verso forme migliori e più consapevoli di inclusione sociale.